Ambiente e green city
Aumento delle zone pedonali nel centro storico, miglioramento della fruizione delle aree verdi, ampliamento delle stesse e migliore manutenzione delle medesime anche mediante “adozione” da parte di privati della cura di singoli spazi verdi con conseguente risparmio per il Comune, a fronte della possibilità di installarvi speciali pannelli indicanti il soggetto che cura l’area, servizi di noleggio di veicoli elettrici e altri provvedimenti in favore dell’ambiente e della sostenibilità. Sono questi gli elementi che trasformeranno Aosta in una vera città green. Al pari di altre città italiane ed europee, dobbiamo ripensare Aosta in un’ottica moderna, in cui la valorizzazione della propria storia passi per le attuali esigenze di sostenibilità e qualità della vita. Tanti benefici andranno contemporaneamente a vantaggio degli abitanti e dei visitatori. Il cuore della città sarà vivace, giovane e sempre più verde, grazie alle sue dimensioni contenute e alla chiusura al traffico; si girerà piacevolmente a piedi, in bici oppure con i veicoli elettrici a disposizione di abitanti e visitatori.
La convivenza felice in una città è possibile solo se la qualità ambientale viene regolarmente controllata, i rumori, la qualità dell’aria, il non semplice rapporto con la Cogne Acciai Speciali, il rapporto tra attività produttive e quotidianità dei cittadini che necessita di essere ricalibrato e costantemente monitorato. Le scelte di sviluppo sono sempre legate ad un preciso controllo dell’impatto sull’ambiente. Piantare alberi in città non è solo una questione estetica e di arredo ma riguarda anche la qualità di vita delle persone e dell’aria che tutti respiriamo.
Igiene urbana
Sono già stati fatti alcuni passi verso una gestione dei rifiuti corretta e semplice. Non basta, i cittadini devono trovare l’eccellenza perché viene chiesto loro, in questo settore, un grande esborso in termini di tasse. Va verificato l’appalto rifiuti così come va aggiornato l’appalto di sgombero neve. Non appare logico che vi siano degli appalti di sgombero separati tra piazzali, strade, spargimento sale, soprattutto quando i risultati non sono adeguati. Ad ogni costo deve corrispondere un idoneo risultato.
Si potrà introdurre un miglioramento e razionalizzazione del sistema di raccolta mediante i migliori sistemi di monitoraggio del livello di riempimento dei cassonetti; ottimizzazione dei percorsi dei mezzi della nettezza urbana finalizzati alla riduzione dei costi di gestione. Oggi lo smaltimento dei rifiuti è costellato di complicazioni: difficoltà e complicazioni dovute anche ai posizionamenti e alle imboccature strette e per nulla funzionali dei cassonetti automatizzati. I risultati sono sotto gli occhi di tutti con i rifiuti abbandonati a lato dei punti di raccolta. Noi vogliamo una città pulita, in tutti i sensi.
Si dovranno valutare soluzioni alternative all’attuale metodologia di conferimento dei rifiuti nel centro storico. Basta con il passaggio dei mezzi, seppur elettrici, lungo la via pedonale in particolare durante il weekend che costringono cittadini e turisti a schiacciarsi sulle vetrine dei negozi. In sostituzione di tale tecnica e dei pessimi PTR, si analizzeranno possibili punti per l’installazione di moloch (sistema semi-interrato per la raccolta dei rifiuti) che hanno ottenuto ottimi risultati in vari comuni della Valle.
Anche il centro di conferimento in via Caduti del Lavoro va ricollocato in un’area più adatta allo scopo e va riqualificata l’area camper.
Sviluppo sostenibile
Soddisfare i bisogni dei cittadini attuali senza che quelli futuri abbiano risorse consumate dalle precedenti generazioni è un preciso obbligo di tutte le amministrazioni comunali. Bisogna armonizzare la tutela dell’ambiente sia con gli aspetti sociali che con la crescita economica. Gli obiettivi principali tracciati anche dalle agende internazionali sono: ridurre le diseguaglianze economiche, assicurare salute e benessere, curare l’educazione, raggiungere una reale uguaglianza di genere, assicurare l’accesso a tutti di energia pulita, assicurare un lavoro dignitoso, aumentare la sicurezza, utilizzare correttamente le risorse. Questi obiettivi devono essere un fine anche per le amministrazioni comunali e la nostra non farà difetto con un controllo puntuale che tutte le azioni siano nel pieno rispetto dello sviluppo sostenibile.
Verde pubblico
Il verde pubblico è un diritto del cittadino di Aosta. Purtroppo i nuovi pezzi di città hanno dovuto rinunciare al verde, sappiamo come la trasformazione del Quartiere Cogne, l’urbanizzazione di corso Lancieri, l’edificazione della zona del Miroir abbiano trascurato completamente il verde. Alla fine la Città si ritrova con qualche viale alberato, pochi, qualche giardinetto e i giardini della stazione. È stata una politica miope che ha demandato a soddisfare l’esigenza di verde alle aree esterne, ai comuni limitrofi.
Non possiamo dire all’anziano che ha difficoltà di deambulazione di andare alla Grande Place per godere del verde; non possiamo dire alla mamma col passeggino di andare a Gressan per passeggiare nella natura: il verde deve essere in Città e fruibile direttamente, dev’essere un verde di vicinato. Abbiamo assistito al continuo taglio di alberi mai sostituiti, all’interramento di aiuole mai re-inerbite. Noi non saremo schiavi dei costi di manutenzione, se per vivere felici si dovranno piantare degli alberi o realizzare dei giardini lo faremo, Aosta è inserita in una regione naturale e deve anch’essa essere rigogliosa di natura. Si potrebbe addirittura pensare ad un coinvolgimento diretto dei cittadini nella cura del verde urbano. Andrà valutata la possibilità di ampliare il verde pubblico mediante creazione di nuovi giardini e/o parchi che vadano ad occupare spazi attualmente abbandonati (vecchi distributori di benzina) o sottoutilizzati (es. mercato coperto) se del caso mediante demolizione delle opere che attualmente gravano su tali spazi.
In questa ottica si potrà pensare ad una riqualificazione dell’area dello stadio Puchoz con la sua trasformazione in una grande area verde ed alberata dove il cittadino possa svolgere attività sportive e motorie e che possa essere luogo di incontro e di socialità per giovani ed anziani.
La riqualificazione dei parchi e delle aree verdi: sarà uno degli obiettivi prioritari e concreti per migliorare la qualità degli spazi pubblici. Saranno valorizzati i siti di pregio come l’arboreto di Entrebin e la riserva naturale di Tzatelet (Quota BP), il Parc Fontaine S.Ours, la rete sentieristica e dei ru sul territorio comunale e della collina (Prévôt col magnifico ponte-acquedotto medievale del Grand Arvou, Champapon, per citare i due più noti). Si darà nuovo impulso alla “Venezia delle Alpi” con le varie rives che attraversano la città. Verranno analizzate in dettaglio le problematiche delle aree gioco attrezzate per i bambini ed eventualmente integrati giochi o servizi, come i parcheggi o i punti acqua. Dovranno ritornare in vita le aree verdi urbane in adiacenza ai siti storici e di pregio come il Parco del Re Cacciatore (posto tra il tribunale ed il Liceo Scientifico).
Ci sono poi delle cose che si possono fare a breve termine, con una modesta spesa, che fanno immediatamente tornare il sorriso ai cittadini: la posa dei fiori in una città che dovrebbe essere tutte le primavere l’Aosta Fiorita degli anni addietro. Anche questa scelta però non dovrà essere condizionata da maldestre gare d’appalto improvvisazione e incoerenza con il progetto generale.
Decoro urbano
La percezione di una città avviene attraverso le piccole cose, purtroppo o per fortuna gli occhi dei passanti dei cittadini non volano alto ma sono indirizzati ad altezza d’uomo.
È lì che deve agire il decoro urbano, nelle scelte quotidiane nella scala 1:1 in cui viene vissuta la città dalle persone. La chiusura delle strade avviene con una disseminazione di terrificanti blocchi di cemento e poi si chiede ad un commerciante di fare il dehors o l’insegna con lamine d’oro. Ci vuole coerenza, l’amministrazione deve dare l’esempio, il principale autore del disordine urbano è l’amministrazione: selve di pali, guardrail scombinati, segnaletiche mal poste, indicazioni contrastanti.
L’amministrazione uscente non ha ancora deciso quale strada prendere, se quella rustica delle panchine a tronco d’albero tipica delle aree pic-nic dei boschi o delle panchine fioriere dei designer che non si sono mai seduti due minuti a leggere un giornale. Noi vogliamo che venga sviluppato un progetto specifico per Aosta, che tenga conto delle tradizioni, della storia e della attuale modernità. Un decoro che rispecchi e connoti la nostra città tanto nelle piccole cose quanto in quelle grandi, partendo da quelle che sono le sue caratteristiche peculiari e che vogliamo ancora oggi siano il fondamento delle scelte future. Ci rivolgeremo a professionisti adeguati e faremo anche dei concorsi al fine di scegliere il meglio e non accontentarci del peggio, nel pieno rispetto di un’analisi costi-benefici. Il decoro urbano dovrà essere ristabilito, in particolare, nel cuore cittadino mediante adeguate opere di manutenzione del palazzo comunale le cui facciate sono scrostate e i cui portici sono sporchi e rovinati. Andrà posta fine alla desertificazione dell’area con la riapertura del bar Du Theatre, dello storico Caffè Nazionale e del teatro Giacosa. Sempre in tale ottica sarà importante abbellire le città con fiori, fontane e giochi d’acqua nonché con adeguata illuminazione dei siti storici.
Andranno ampliate e aumentate le aree cani che sono piccole, poche e di cui, invece vi è grande bisogno stante il rilevante numero degli utenti interessati.
Smart city
Le città smart riescono a migliorare la vita degli abitanti nel rispetto dell’ambiente e degli equilibri sociali, nonché attraverso lo sfruttamento delle nuove tecnologie poste al servizio dei cittadini. L’integrazione tra le nuove tecnologie e i servizi deve essere totale, anche per chi, per generazione o per impossibilità, non ha accesso alla società digitale; una città deve far crescere e semplificare per tutti l’accesso al mondo connesso. Ci impegneremo affinché l’accesso al mondo digitale sia per tutti, costruendo reti, connessioni, collaborazioni con i Politecnici, con la nostra Università, coi grandi istituti di ricerca e le società private. Costruiremo la rete e i modelli affinché Aosta possa allinearsi in breve tempo ai migliori esempi europei. Per la sua dimensione e grazie alla capacità e determinazione della nostra futura amministrazione, Aosta ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio d’eccellenza e all’avanguardia nella sua capacità di essere “intelligente”. Il progetto della città futura per semplificare e automatizzare la vita quotidiana, deve rendere possibile una connessione diretta tra città, cittadini e abitazioni intelligenti. Quindi sarà del tutto normale che le luci delle strade cambino colore se c’è un’emergenza nelle vicinanze. Oppure che, a seguito dell’iniziativa digitale sulla salute, il filtro dell’aria si attivi se si rileva una variazione della qualità dell’aria. Un altro esempio è l’irrigazione del verde comandata da sensori che rilevano l’umidità del terreno evitando sprechi. Progettare sistemi di gestione delle acque meteoriche urbane (piogge, scioglimento neve e ghiaccio).
In questa ottica Aosta dovrà avere la sua APP, principalmente pensata per venire incontro alle esigenze del cittadino, quindi per fornire alcuni servizi quali la prenotazione per gli accessi agli uffici, per eseguire dei pagamenti, per ricevere informazioni su eventi e viabilità al fine di diminuire la distanza tra cittadino e amministrazione, per aumentare la velocità di informazione e per permettere un accesso diretto ai servizi comunali. Una APP che pensi però anche al turista che gli permetta con un semplice click di aprire la mappa della città, di sapere quali sono i percorsi turistici, di individuare facilmente i punti d’interesse e di avere tutte quelle informazioni necessarie per chi non conosce la città come farmacie aperte, localizzazione delle attività commerciali, eventi culturali, sport, trasporti.
Bisogna incentivare e promuovere il ricorso, soprattutto nel pubblico, a pannelli solari e biomassa. I lampioni si accendono solo quando e dove servono, evitando il fastidioso inquinamento luminoso e risparmiando energia. I bidoni della spazzatura informeranno automaticamente il servizio di raccolta rifiuti quando sono pieni evitando giri inutili ai raccoglitori. La mobilità sarà smart e controllerà i parcheggi nel centro cittadino con dei sensori posti sotto l’asfalto. Anche la connessione tra esercizi commerciali e cittadini potrà dare risultati stupefacenti, si supererà l’attuale “pericolo” che il commercio via web distrugga il commercio locale di prossimità, dando allo stesso cittadino strumenti nuovi per acquistare, prenotare, consigliare. A tale riguardo potrebbe essere opportuno un riferimento ad alcuni risvolti “positivi” del Covid tipo la diffusione del servizio “a domicilio” valido per pranzi e cene, ma anche per farmaci, libri etc… Si semplifica anche l’organizzazione degli eventi: se ad Aosta si terrà una grande manifestazione, tutti i cittadini ricevono in automatico un invito elettronico, e sapranno degli impatti sul traffico e circolazione, il tutto senza costi amministrativi.
Ma la cosa più importante è che tutte le informazioni saranno accessibili a chiunque, aiutando i cittadini a ottimizzare l’utilizzo dei propri mezzi di trasporto, analizzando il consumo di carburante così come le calorie bruciate, nonché il tempo impiegato, magari prendendo in esame un’alternativa ottimizzata. Il percorso è ancora lungo e difficile ma con obiettivi precisi i risultati non tarderanno ad arrivare. Vivere in una città smart è un modo per vivere più rilassati e aumentare la felicità civica che è uno degli obiettivi del nostro programma.
Le città devono essere studiate e pensate come laboratori in cui applicare innovazione e sviluppo compatibile con l’ambiente e la vivibilità. Le città sostenibili infatti non possono più essere solo un’idea utopica, un esercizio di scuola, ma rappresentano davvero il perno su cui immaginare un altro modello di sviluppo. Dalla mobilità ad impatto zero, passando per la qualità dell’aria, la riduzione del consumo di suolo e l’applicazione di sistemi che si avvalgono delle nuove tecnologie per renderle più sostenibili, sono i pilastri su cui già molte città, nel mondo e anche in Italia, stanno pianificando il proprio futuro.