L’ennesimo caso di mala gestione delle case popolari non può passare sotto silenzio
Più volte, nelle Aule del Consiglio regionale e del Consiglio comunale, abbiamo segnalato numerosi casi che evidenziano, laddove ce ne fosse ancora bisogno, la disumanità con cui Arer. l’agenzia che si occupa dell’edilizia residenziale pubblica nella nostra Regione, agisce nei confronti di persone con fragilità, siano esse fisiche o economiche.
Fra i casi più eclatanti possiamo ricordare quello dell’utente non vedente sistemato in un alloggio di fatto inagibile e costretto poi a cercare, nonostante il suo diritto a risiedere in una casa popolare, un’altra sistemazione. Senza poi dimenticare la persona rimasta senza alloggio a causa di un incendio ed ignorata al punto tale da ridursi a dormire nei parchi e negli uffici. Fatti che dimostrano che la gestione delle case popolari è ormai fuori controllo.
L’ultimo caso, in ordine di tempo, evidenziato dagli organi di informazione, riguarda una persona affetta da una patologia autoimmune invalidante che ha dovuto subire uno sfratto poiché risultava moroso. Uno sfratto a cui si è opposto strenuamente poiché, a fronte di una pensione di circa 800 euro percepita, la somma da versare ad Arer era nettamente superiore. Una situazione già di per sé paradossale a cui si aggiunge il fatto che l’utente, che non poteva muoversi da casa a causa della terapia salvavita che deve seguire all’interno delle mura domestiche, si è visto cambiare la serratura senza che gli venissero consegnate le chiavi, rimanendo sostanzialmente prigioniero a casa sua!
“Questo ennesimo caso – dichiara il Capogruppo della Lega Vallée d’Aoste Andrea Manfrin -, che si accompagna a decine di altri, altrettanto gravi, non può rimanere impunito. Chi ha sbagliato e continua a farlo, considerando le case popolari alla stregua di beni di lusso, dimenticandosi che sta operando con persone con profonde fragilità, deve pagare e caro, ed i vertici di Arer devono rispondere, assieme all’assessorato alle Politiche Sociali, della disperazione in cui stanno gettando decine di famiglie!”