Il Consiglio regionale ha approvato il nostro ordine del giorno che impegna a predisporre ogni attività necessaria al fine di valutare anche in Valle d’Aosta l’eventuale applicazione del Fattore Famiglia quale strumento integrativo per definire le condizioni economiche e sociali della famiglia che accede alle prestazioni sociali e ai servizi a domanda individuale.
Il Capogruppo Andrea Manfrin ha specificato che «Tra il 2020 e il 2021 l’incidenza della povertà assoluta per le famiglie con 3 o più figli minorenni è aumentata passando dal 19,8% al 20,4%, raggiungendo un valore triplo rispetto alle famiglie con un solo figlio minorenne, e la povertà relativa colpisce 1 famiglia con figli minori su 6. A metterlo in evidenza è la XIII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo ‘Come stai?’, presentato oggi, a Roma, in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Realizzato da Save the Children, l’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, fotografa anche quest’anno le condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti nel nostro Paese. L’Atlante sottolinea come le esperienze durante la gravidanza e fino ai due anni di vita influenzino lo stato di salute, l’apprendimento, così come il benessere sociale ed emotivo con effetti che durano per l’intera infanzia e fino all’adolescenza e all’età adulta. La maggior parte delle situazioni critiche nella fase cruciale dei primi 1.000 giorni di vita sembra essere legata alle difficoltà socioeconomiche dei genitori, con evidenti disuguaglianze territoriali e non solo. L’accesso alle cure e il sostegno alla genitorialità sono allora determinanti per ridurre i fattori di rischio e rafforzare quelli di protezione e di stimolo che avranno un impatto positivo dalla nascita del bambino fino all’età adulta. Il Fattore Famiglia è uno strumento che punta a garantire condizioni migliorative nell’accesso a prestazioni pubbliche per specifiche tipologie di famiglie con elevati carichi di cura, tenuto conto in particolare della rilevanza del numero dei componenti. È quindi uno strumento integrativo per definire le condizioni economiche e sociali della famiglia che accede alle prestazioni sociali ed ai servizi a domanda individuale. È un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che garantisce condizioni migliorative, integrando ogni altro indicatore, coefficiente e quoziente di premialità per le famiglie, al fine di individuare eque modalità di accesso alle prestazioni sociali e ai servizi a domanda individuale erogati dai Comuni. Il FF intende superare i limiti dell’indicatore ISEE e migliorarne la capacità di misurare adeguatamente la situazione economica di un nucleo familiare. Regione Lombardia è stata una delle prime a dotarsi di uno strumento di correzione dell’ISEE, con la legge regionale n. 10 del 27 marzo 2017 che ha previsto ampi ambiti di applicazione – dall’accesso ai servizi in ambito sociale e sociosanitario a quello per l’abitazione principale, dai servizi scolastici e di formazione, al trasporto pubblico e i servizi al lavoro- e demandato alla Giunta regionale la definizione più puntuale delle modalità di attuazione, che devono prevedere agevolazioni aggiuntive ed elementi di priorità secondo determinati criteri. Anche la Regione Veneto con Legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020 si è dotata del Fattore Famiglia con le disposizioni inquadrate sotto gli “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità” Nelle disposizioni presentate nelle due regioni abbiamo visto che nel primo triennio di attuazione vengono individuate alcune misure di aiuto in ambito sociale che prevedono facilitazioni economiche per le famiglie: il Bonus Assistenti Familiari, la Dote Infanzia e il Pacchetto Famiglia, per le quali è stata anche prevista l’applicazione in via sperimentale del FF. Il “Fattore Famiglia”, operativamente, è una rideterminazione dell’ISEE nazionale e presenta scale di equivalenza più articolate, in grado di cogliere in modo più preciso le molteplici dimensioni del bisogno. In particolare: 1. incrementa i pesi dei figli, che non sono considerati come dei componenti generici e, per essi, considera anche la fascia di età di appartenenza; 2. tiene in maggiore considerazione il peso della presenza di disabilità, valutando anche il grado della stessa; 3. considera maggiormente il caso di un genitore solo, madre/padre con i figli; 4. considera il caso di perdita di reddito derivante da problemi di lavoro; 5. riconosce maggiore peso alla persona che vive da sola (per esempio, al costo della vita più elevato dei padri separati); 6. considera la presenza di figli gemelli. Il “Fattore Famiglia” consente di: o stimare la retta/il contributo personalizzato di ogni singolo nucleo familiare, eliminando i classici sistemi a scaglioni a favore, per questo motivo, di una maggiore equità; o verificare ex-ante i budget di spesa per il rispetto dei vincoli di bilancio; o effettuare la verifica dei mezzi, individuando possibili autodichiarazioni non veritiere; o Insomma, il fattore famiglia è una misura che va nella direzione delle famiglie, e per questo risulta essere uno strumento quanto mai efficace per la sua protezione ed il suo sostegno».