Indennità di attrattività regionale: il Governo boccia la nostra proposta!

In Consiglio regionale abbiamo proposto un emendamento al bilancio per aggiungere alla previsione riguardante la dirigenza medica ed il personale infermieristico anche il personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico e di radiologia medica in quanto si tratta di settori che hanno subito e stanno subendo gli stessi fenomeni di forte carenza di personale che affliggono le prime due professionalità. 

Tali professioni, garantendo l’effettuazione degli esami di laboratorio e di diagnosi radiologica e tomografica, sono fondamentali per garantire l’effettuazione degli esami sui quali si basano tutte le attività di prevenzione e cura ospedaliera.

Il nostro emendamento non è stato approvato. Nel dibattito in Aula è intervenuto il vice Presidente del Consiglio Paolo Sammaritani.

«Conosciamo bene tutti (ed il problema è stato particolarmente sottolineato anche nel DEFR) le criticità relative alle professioni sanitarie alla carenza di operatori del settore per problemi in parte contingenti ed in parte per gravissimi errori di pianificazione a livello nazionale e tutti conosciamo ormai fin troppo bene quanto sia impellente sia la necessità di reperire nuovi professionisti sanitari sia quanto sia urgente l’ancora più forte necessità di trattenere in loco i nostri operatori del settore sanità.


In quest’ottica, visto il provvedimento governativo, rivolto alla dirigenza medica ed agli infermieri, abbiamo recepito alcune osservazioni svolte dai Sindacati in sede di audizione ed abbiamo ampliato la platea delle professioni interessate da questa indennità, con l’auspicio che ulteriori future risorse possano portare ad estenderla a tutti.


Il dato economico non è tutto, ma sicuramente può aiutare a ridurre il gap fra gli stipendi percepiti qui da noi e quelli offerti da altre regioni o nazioni più e meno vicine.


Perché i tecnici di laboratorio e di radiologia?
Perché ci è stato segnalato che anche questi due settori hanno patito una grande esodo negli ultimi anni e soffrono di gravi carenze (ad esempio: i tecnici di radiologia, Lei assessore lo sa sicuramente meglio di me, attualmente sono circa 50, solo nell’ultimo anno se ne sono andati in 5 -BEN IL 10%- sono sotto organico di almeno 20 (L’USL attualmente sta pagando tecnici che vengono da fuori retribuiti a giornate, ma di sicuro, in emergenza, questi non possono intervenire e quindi la turnazione sulle reperibilità devono essere coperte dai nostri tecnici locali).
Si tratta di figure professionali fondamentali, perché gli esami che svolgono sono fondamentali per permettere di eseguire, sia in regime di emergenza che in regime di elezione, quelle attività imprescindibili per permettere ai medici di capire e di intervenire, senza esami del sangue, senza esami radiologici e tomografici crediamo che poco potrebbero fare anche i medici.
Siamo certi infatti che nemmeno i migliori medici di pronto soccorso o i migliori chirurghi, senza questi esami, potrebbero fare diagnosi rapide e sicure o interventi efficaci.


Certo tutti i lavoratori della sanità sono importanti, ma questi sono fondamentali e fanno parte della gestione anche dell’emergenza e la loro carenza rallenta tutto il sistema di cura e prevenzione.
Quando c’è un’emergenza servono: infermieri, medici e tecnici che elaborino gli esami del sangue e tecnici che ti facciano una radiografia o una TAC. Punto
Queste figure sono INDISPENSABILI…..chiaro che se ce ne sono anche altre è meglio, ma queste sono IMPRESCINDIBILI.
Ecco perché non possiamo perdere queste professionalità, così come non dobbiamo perdere altri medici o infermieri.


Le coperture finanziarie le abbiamo trovate, non sottraendole alla sanità ed anzi implementandole di ben 2.300.000 euro, anche perché i sindacati avevano espresso perplessità anche sui conti fatti dal Governo per la copertura di questa indennità.
Con questo emendamento ci sarebbe un ulteriore margine finanziario che garantirebbe l’erogazione ed eviterebbe il rischio paventato, sempre in audizione, dai sindacati, di fare promesse poi non mantenute.
NON MANTENERE QUESTA PROMESSA non farebbe altro che elevare ulteriormente il livello di conflittualità fra le parti, ottenendo così l’effetto contrario a quello ricercato, violando il patto di solidarietà fra lavoratori e datore di lavoro.


Per questo, crediamo che il nostro emendamento, DA UN LATO RAFFORZEREBBE ulteriormente e D’ALTRO LATO GARANTIREBBE L’EFFETTIVA REALIZZAZIONE dell’intervento previsto dalla norma introdotta dall’assessorato alla sanità.»

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