In Consiglio regionale abbiamo presentato un’interpellanza per chiedere che riprendessero le attività ordinarie da parte degli ambulatori specialistici.
«Nello specifico – ha detto la Consigliera Raffaella Foudraz illustrando l’iniziativa -, siamo a conoscenza dell’impossibilità di prenotare visite gastroenterologiche, se non per casi d’urgenza; nemmeno gli addetti al ricevimento delle chiamate conoscono una possibile data di ripresa regolare dell’attività. La situazione è seria: le persone continuano ad ammalarsi, anche non di Covid. Quali altri ambulatori specialistici sono in questa situazione? Come e in che tempistiche l’Amministrazione regionale intende risolvere la problematica?»
Nella sua risposta, l’Assessore ha sottolineato che le agende per la prenotazione sono rimaste aperte per le urgenze, altre restano ancora chiuse. Il Direttore dell’USL VdA avrebbe inviato una nota formale ai Direttori delle strutture invitandoli a riaprire le agende – rendendole disponibili agli operatori CUP o su CupWeb – o a motivare l’esigenza di procrastinare la riapertura.
La Consigliera Foudraz si è detta insoddisfatta della risposta: «La situazione sanitaria valdostana sta procedendo verso il baratro: da eccellenza siamo passati in fondo alle classifiche. Teniamo presente che i nostri 130.000 abitanti corrispondono a un quartiere di Milano o Torino; non solo: già prima della pandemia il periodo intercorrente tra la prenotazione e la visita era di svariati mesi. Tutti paghiamo le tasse, abbiamo tutti il diritto di essere curati dal servizio pubblico, senza dover pagare le visite specialistiche ricorrendo al privato. E si tratta di esborsi notevoli, alcune famiglie devono scegliere se mangiare o curarsi. La sanità non può fermarsi alla gestione della pandemia: non ci si ammala soltanto di Covid, ci sono patologie molto serie e non si può fare a meno della prevenzione.»