Nella seduta straordinaria del Consiglio comunale è stata approvata all’unanimità la nostra mozione sul degrado della zona circostante il cantiere della Nuova università della Valle d’Aosta.
«L’area della Nuv – ha spiegato il Capogruppo Sergio Togni nel presentare la mozione – costituisce un punto strategico come accesso ad ovest alla città, sia da parte dei cittadini che da parte dei turisti. Purtroppo quest’area risulta fortemente degradata. Già le arcate del plot, nonostante gli studi condotti, risultano da anni abbandonate e ora fortemente deteriorate. Il PUD, il piano che doveva governare i lavori della nuova università, è stato fortemente disatteso lasciando brandelli di città abbandonati a sé stessi. Il piano riprogettava tutta l’area sino alla ferrovia, pedonalizzando l’area di piazza della Repubblica prevedendo un parcheggio sotterraneo. Oggi il Comune di Aosta si ritrova con un progetto incompleto e un’area abbandonata e degradata. Grandi progetti, grandi attese che poi vengono puntualmente disattesi e lasciano ferite profonde nel cuore della città. Persino la tenuta del cantiere è indecorosa. Non si capisce perché la Regione e il Comune non facciano pressioni alla ditta appaltatrice perché almeno tengano in ordine il perimetro del cantiere. Con questa mozione chiediamo quindi che il Comune chieda alla ditta appaltante una tenuta del cantiere adeguata al decoro urbano della città di Aosta. Inoltre chiediamo, poiché è azione di diretta competenza dell’Amministrazione comunale, che in attesa del completamento dei lavori, il Comune metta in campo azioni immediate nelle aree circostanti la Nuova Università Valdostana con una adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria per riqualificare la zona e mantenere ad un adeguato livello di qualità e vivibilità gli spazi pubblici cittadini. Infine chiediamo che il Comune inviti la Committenza a terminare i lavori nell’ambito di un cronoprogramma che venga rispettato. Non possiamo continuare ad assistere inermi a questa situazione!»
Il Consigliere Bruno Giordano ha evidenzia come il problema sia «capire se il cosiddetto primo lotto preveda, per conseguenza logica, che ce ne sia un secondo oppure se sia un modo elegante per dire che dobbiamo accontentarci di quello che si chiude a settembre 2021. Da Consigliere comunale e da cittadino mi chiedo se la Regione, nel piano triennale delle opere pubbliche, abbia previsto un finanziamento adeguato per dare il via al secondo lotto che darebbe una conclusione più logica a tutte le aree periferiche di quella zona. Dobbiamo avere un’idea precisa di quello che ha in mente l’Amministrazione regionale per capire quale sarà il futuro della zona e se il secondo lotto vedrà la luce. Se non sappiamo questo, avremo realizzato un lavoro a metà.»
La mozione, con alcuni emendamenti della maggioranza, impegna l’Amministrazione comunale a:
- verificare che la ditta appaltante si attenga agli impegni presi garantendo una tenuta del cantiere adeguata al decoro urbano della città di Aosta;
– prevedere, in attesa del completamento dei lavori, azioni immediate nelle aree circostanti la Nuova Università Valdostana con una adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria per riqualificare la zona e mantenere ad un adeguato livello di qualità e vivibilità gli spazi pubblici cittadini;
– perseguire gli obiettivi manifestati affinché sia attuata la riqualificazione delle Arcate del Plot che sono di proprietà comunale;
– sollecitare nei modi più opportuni la Committenza a terminare i lavori nell’ambito di un cronoprogramma che venga rispettato.