Governo del territorio e lavori pubblici

Lavori pubblici

La prima cosa che viene in mente è: appalti corretti, no corruzione. Purtroppo l’idea che ogni appalto sia già affidato, pilotato, costruito su misura è un’idea che difficilmente il cittadino si toglierà dalla testa per un bel po’ di tempo, visti i recenti fatti che hanno visto associare il nome della Valle d’Aosta alla ’ndrangheta. Noi vogliamo debellare ogni forma di corruzione, vogliamo applicare il codice dei contratti nella maniera più corretta possibile, vogliamo fare delle gare in cui tutti abbiano le stesse possibilità, vogliamo fare i concorsi, e se si adopererà lo strumento dell’affidamento diretto, sarà solo per trovare prestazioni molto puntuali e qualificate e con una effettiva turnazione e rotazione degli incarichi.

Andranno monitorati non solo gli incarichi del Comune con una efficace programmazione degli interventi commisurati con le risorse nel tempo, ma anche i lavori della regione o altri enti sul territorio. Intervenire con il proprio peso politico nei lavori che cambiano la città, è preciso dovere dell’amministrazione. Grandi interventi come la nuova università, l’area megalitica, l’ampliamento dell’ospedale “Umberto Parini”, non possono essere calati dall’alto senza sentire i cittadini e l’Amministrazione comunale, una città e i suoi cittadini devono essere padroni del proprio destino.

Governo del territorio - Urbanistica

L’Aosta del futuro sarà la “città dell’uomo”, nel rispetto dei principi “olivettiani” di valorizzazione del cittadino attraverso gli spazi pubblici, il lavoro e la nobilitazione dell’animo con una adeguata azione sociale.

Si lavorerà in sinergia con la Regione per mettere in pratica questo nuovo modello di governo del territorio, un modello già sperimentato e che ha dato ottimi risultati, si modificheranno i metodi tradizionali e le norme che impediscono l’attuazione dei progetti inquadrati e coerenti con il grande piano al servizio della città possibile. Non saremo “soli”, ma ci sarà l’esperienza maturata nelle ricerche e sperimentazioni di successo dei più qualificati esempi nazionali e internazionali.

Il governo delle trasformazioni urbane volte alla rigenerazione della città sarà nel rispetto dei seguenti obiettivi: contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile. Per ottenere tale risultato dovrà essere previsto un più intenso sfruttamento delle aree già urbanizzate anche mediante la possibilità di sopraelevare e/o ricostruire con maggiori altezze gli edifici già esistenti, salvo quelli vincolati, e ciò onde evitare di dover cementificare gli spazi ancora verdi; favorire la rigenerazione dei territori urbanizzati e il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, con particolare riferimento all’efficienza nell’uso di energia e risorse fisiche, alla performance ambientale dei manufatti e dei materiali, alla salubrità ed al comfort degli edifici, alla conformità alle norme antisismiche e di sicurezza, alla qualità ed alla vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri, alla promozione degli interventi di edilizia residenziale sociale e delle ulteriori azioni per il soddisfacimento del diritto all’abitazione; tutelare e valorizzare il territorio nelle sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche favorevoli al benessere umano ed alla conservazione della biodiversità; promuovere maggiori livelli di conoscenza del territorio e del patrimonio edilizio esistente, per assicurare l’efficacia delle azioni di tutela e la sostenibilità degli interventi di trasformazione.

La programmazione di governo del territorio si esplica attraverso una componente strategica la “strategia generale” dei Piani di programmazione territoriale ed urbanistica.

Attraverso tale strategia generale si persegue l’obiettivo di rafforzare l’attrattività e competitività del centro urbano e del territorio, elevandone la qualità insediativa ed ambientale tramite: la crescita e qualificazione dei servizi e delle reti tecnologiche, l’incremento quantitativo e qualitativo degli spazi pubblici, la valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico, il miglioramento delle componenti ambientali, lo sviluppo della mobilità sostenibile, il miglioramento del benessere ambientale e l’incremento della resilienza del sistema abitativo rispetto ai fenomeni di cambiamento climatico e agli eventi sismici.

La strategia costituisce il quadro di riferimento per gli strumenti attuativi della pianificazione comunale.

In particolare, la strategia fissa, attraverso l’indicazione di requisiti prestazionali e di condizioni di sostenibilità da soddisfare, gli obiettivi generali che attengono: ai livelli quantitativi e qualitativi del sistema delle dotazioni territoriali, delle infrastrutture per la mobilità e dei servizi pubblici da realizzare; al grado di riduzione della pressione del sistema insediativo sull’ambiente naturale, di adattamento, di verifica dell’abitato e delle infrastrutture e di miglioramento dell’ambiente urbano, anche con l’attuazione delle misure di compensazione e di riequilibrio ambientale.

La strategia definisce l’assetto spaziale di massima degli interventi e delle misure ritenute necessarie e individua i fabbisogni specifici da soddisfare nei medesimi ambiti, anche fornendo indicazioni di massima di carattere progettuale e localizzativo. Le indicazioni di massima sono specificate in sede di accordo pubblico e privato o di piano attuativo di iniziativa pubblica.

La strategia individua altresì il fabbisogno complessivo di alloggi di edilizia residenziale sociale, specificando le diverse esigenze abitative presenti nel territorio comunale e stabilisce le modalità con cui gli interventi di riuso e rigenerazione e di nuova urbanizzazione concorrono al soddisfacimento di tale fabbisogno, prevedendo, se necessario, forme di compensazione per il maggior onere.

Le previsioni della strategia costituiscono, in sede di elaborazione degli accordi pubblico-privato, dei piani attuativi di iniziativa pubblica e dei permessi di costruire convenzionati, riferimento necessario e vincolante per la determinazione delle dotazioni territoriali, infrastrutture e servizi pubblici cui è subordinata la realizzazione degli interventi di riuso e di rigenerazione urbana.

La strategia individua altresì le azioni, ordinate secondo criteri di rilevanza e fattibilità, che consentono di attuare le esigenze prestazionali, le condizioni di sostenibilità e i fabbisogni specifici di cui ai commi precedenti, attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche, nonché attraverso la negoziazione con soggetti privati in sede di perfezionamento degli accordi pubblici privati.

L’individuazione e la qualificazione delle aree e degli ambiti di riqualificazione urbana si conformano e confrontano con i contenuti della strategia per la rigenerazione urbana.

Nel quadro dei principi generali definiti dall’Agenda Urbana Europea 2030 quali obiettivi prioritari del “Patto” che sono 1) Inclusione sociale, 2) qualità dell’aria; 3) povertà urbana, 4) housing, 5) economia circolare, 6) adattamento ai cambiamenti climatici, 7) transizione energetica, 8) mobilità urbana, 9) transizione digitale, 10) acquisti pubblici, 11) lavori e competenza nell’economia locale, 12) uso sostenibile del terreno e soluzioni eco-based; 13) Valorizzazione dei Beni Culturali architettonici 14) sicurezza degli spazi pubblici urbani, la strategia per la riqualificazione urbana persegue le seguenti prioritarie finalità:

  • conseguire una riduzione e un efficientamento significativi dei consumi idrici ed energetici, agendo sulle prestazioni degli edifici, sul risparmio e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • mettere in sicurezza gli edifici da un punto di vista statico;
  • prevedere la bonifica di aree, nonché la qualificazione naturalistica di spazi pubblici;
  • migliorare la gestione e la raccolta differenziata dei rifiuti;
  • incentivare la mobilità intermodale e sostenibile;
  • rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione;
  • migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), nonché il loro utilizzo e qualità;
  • migliorare la competitività delle piccole e medie imprese;
  • sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio;
  • promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione e la gestione dei rischi;
  • preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse;
  • promuovere il trasporto sostenibile e migliorare le infrastrutture di rete;
  • promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori;
  • promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà e qualsiasi discriminazione;
  • investire in istruzione, formazione e apprendimento permanente;
  • migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione;
  • promuovere la partecipazione dei cittadini per la definizione delle trasformazioni urbane;
  • promuovere la qualità del costruito e degli spazi pubblici attraverso i concorsi di progettazione con processi e percorsi partecipati.

La strategia per la riqualificazione urbana dovrà rappresentare in maniera chiara ed esaustiva:

  • il quadro diagnostico di partenza, a partire da una esauriente fase conoscitiva e di sintesi che individui i problemi e le principali criticità, dimensionandone incidenza e rilevanza rispetto all’ambito di intervento ed al contesto limitrofo;
  • la individuazione degli obiettivi strategici principali, e le relative soluzioni proposte per perseguirli, attraverso gli interventi e le azioni messe in atto o programmate, esplicitandone ove più possibile i risultati attesi, in termini temporali e di indicatori definiti e misurabili in fase di monitoraggio;
  • le condizioni di fattibilità tecnica, amministrativa e finanziaria degli interventi e delle azioni proposte, nonché la capacità di coinvolgimento allargato del territorio nelle sue componenti sociali, economiche e culturali: sia nella fase di definizione degli obiettivi e di assunzione delle scelte, sia nella capacità di gestione dei processi nella loro fase attuativa e di successivo sviluppo e mantenimento.

Sono atti costitutivi e necessari della strategia per la rigenerazione urbana delle “aree di rigenerazione” individuate:

  • l’Analisi urbana e il quadro diagnostico, ovvero analisi dei fattori ambientali, sociali ed economici percepiti come critici nell’ambito urbano di riferimento, sintesi delle conoscenze e identificazione del quadro di criticità ed opportunità rilevate;
  • il Piano di azione con obiettivi ed indicatori ovvero l’elaborazione, sulla base della conoscenza dei dati ambientali, sociali ed economici relativi al contesto di riferimento gli obiettivi che l’Amministrazione si propone di affrontare, e le modalità, i soggetti, i tempi e le risorse previste;
  • l’elenco degli Interventi ed azioni ovvero l’individuazione di quegli interventi e quelle azioni che singolarmente o in sinergia fra loro contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di qualità dichiarati;
  • la Fattibilità e governance, ovvero elementi oggettivi, di natura tecnica, amministrativa, finanziaria e temporale, che diano garanzia sulla realizzazione degli interventi e delle azioni proposte, e sul perseguimento degli obiettivi.

Il Comune, individua nell’ambito degli Strumenti Urbanistici generali le aree da sottoporre agli interventi di rigenerazione urbana, ambientale e sociale. L’individuazione delle aree di rigenerazione urbana è finalizzata alla loro assoggettabilità ai programmi di rigenerazione urbana sostenibile.

Tali aree sono caratterizzate da dimensioni tali da incidere significativamente sull’assetto urbano, devono essere già oggetto di urbanizzazione totale o parziale, essere connotate da degrado e dalla necessità di processi di rigenerazione urbana.

Compete al Piano Comunale individuare le aree e gli ambiti di rigenerazione urbana, trattandosi di scelta rispondente all’interesse pubblico.

Le aree di rigenerazione urbana che si intendono individuare sono quelle su cui vi sono gli aspetti più critici da risolvere, indicativamente si può pensare che le aree nodali da interessare ad uno specifico ripensamento o comunque su cui porre attenzione, sono:

Area UNIVDA (ex Testafochi); Porta Sud, l’Area FA08; la zona del nuovo ospedale; l’accesso Est e la zona dell’Arco d’Augusto; l’area del museo Megalitico; l’area dello stadio e del mercato, il quartiere Cogne, le frazioni collinari, gli attraversamenti estovest e viceversa, l’attraversamento a nord e l’attraversamento a sud; l’area della Pépinière ex Cogne; La Cogne stessa; la zona di C.so Lancieri; la zona del Miroir; la zona del quartiere Dora; il Centro Storico; il collegamento con la Dora; la valorizzazione delle mura.

Tutta la città come un organismo vivente, in cui il singolo problema non sarà affrontato da solo, ma con un grande progetto, che non sarà una tavola colorata con retini e indici incomprensibili ai più, ma una serie di viste di progetti edilizi in cui si intravedranno già le soluzioni in scala urbanistica che poi verranno attuate in scala edilizia. Si lavorerà per progetti, non casualmente a seconda dell’occasione, ma strutturalmente, sotto un grande progetto strategico complessivo. Cambieremo la città, abbiamo le competenze per coordinare il grande cambiamento e il metodo per attuarlo, chiameremo i migliori specialisti dalla valle e, se necessario, anche da molto lontano, Aosta si merita il meglio.

Edilizia

Sono anni che viviamo in prima persona una difficoltà di accesso e di una burocrazia che impedisce a tecnici e cittadini di capire come governare i processi edilizi.

Semplificazione è la parola d’ordine. Maggiore disponibilità degli uffici, la chiarezza e competenza dei funzionari sarà al servizio del cittadino e professionista, accessibilità telematica alle informazioni, maggiore coordinamento con le strutture regionali. Si provvederà alla completa digitalizzazione degli archivi comunali che dovranno avere ampie sezioni accessibili dai professionisti e cittadini. Andrà calibrato l’arrivo del nuovo Testo Unico sulle Costruzioni in modo che gli uffici prendano una interpretazione corretta e condivisa del nuovo modo di fare l’edilizia pubblica e privata che vi è contenuta.

Servizio idrico

Andrà fatta una attenta verifica della bollettazione e analizzate le posizioni debitorie. Un servizio che deve essere corretto e equo con l’attivazione di un sistema di incentivi per il risparmio idrico in ambito domestico, artigianale e industriale. L’acqua è un bene comune e l’attenzione alla falda, ai pozzi e alle sorgenti sarà assoluta cura di questa amministrazione. Si adotteranno inoltre le opportune azioni per non usare l’acqua potabile per l’irrigazione delle aree verdi con un evidentemente riduzione dello spreco di risorse idriche che questa futura amministrazione si impegnerà a ridurre. Per le frazioni collinari il problema idrico verrà affrontato con tutta l’attenzione del caso, sono zone con tante risorse che vanno spesso sprecate, con pochi soldi si possono costruire delle vasche ove l’acqua raccolta in primavera possa essere usata nel periodo estivo.

Si valuterà inoltre la possibilità di installare nuove case dell’acqua a servizio dei cittadini da posizionare in funzione di un’attenta analisi relativa al miglior sfruttamento possibile.

Viabilità

Il tema della viabilità è strettamente correlato con il progetto generale della città, non saranno chiuse strade o piazze sulla base emotiva o sotto pressioni di qualcheduno. Le pedonalizzazioni si estenderanno in modo da estendere la capacità attrattiva della città storica, la città sarà un grande centro culturale, sociale e commerciale, vivibile a misura d’uomo e percorribile da nord a sud, da est ad ovest, con facilità e gradevolezza. Dovrà essere prevista una interconnessione migliore dal punto di vista pedonale e ciclabile con la sponda della Dora, l’area della telecabina e la viabilità ciclo pedonale di Pont-Suaz.

La viabilità verrà trattata e studiata in maniera scientifica in modo che non vi siano più percorsi irrazionali che, impedendo normali svolte a destra e sinistra in un centro cittadino, facciano si che vi siano veicoli in continuo movimento su percorsi complessi e irrazionali.

Vogliamo garantire una adeguata mobilità pedonale su tutti gli assi viari, in modo da avere una città a misura d’uomo ovunque, in tal senso non vogliamo più che ci siano strade come via Carducci o via Carrel e tante altre, dove muoversi a piedi sia impossibile senza rischiare di essere investiti per assenza totale di un progetto di mobilità. Anche la mobilità degli autoveicoli (su Aosta gravano, oltre ai cittadini, anche turisti e pendolari) dovrà essere resa più semplice garantendo i collegamenti est-ovest, e, soprattutto, nord-sud, mediante sensi unici e con la creazione di adeguati parcheggi anche interrati.

Per concludere, anche nelle frazioni collinari, che sembrano libere dal traffico, in realtà il problema automobilistico si sente, saranno adottate le moderne tecnologie, tra cui rilevatori di velocità e rallentatori affinché in tutto il Comune ci si senta in una città a misura di pedone.

La viabilità e la relativa segnaletica dovranno essere ottimizzate in modo tale da garantire la sicurezza degli attraversamenti pedonali con valutazione di tratti a ridotta velocità o dossi di rallentamento. Un occhio di riguardo sarà rivolto verso la sistemazione degli asfalti, analizzati puntualmente lungo la rete viaria comunale in modo tale da identificare una classificazione delle priorità di intervento da eseguirsi in tempi brevi. A medio termine, la manutenzione dovrà essere programmata e valutata in modo tale da gestire gli interventi così come si dovrà supportare l’ufficio tecnico, con il quale si lavorerà in sinergia, in modo tale da garantire una programmazione e coordinazione delle progettazioni di adeguamento sulle infrastrutture a rete. Basta con i continui interventi di riapertura degli scavi lungo le strade, che generano disservizi a tutti i cittadini, automobilisti, pedoni, ciclisti, anche con scarsi livelli di sicurezza. Serve professionalità anche nella programmazione degli interventi a grande, media e piccola scala.

Manutenzione stabili

Si provvederà all’efficientamento energetico degli stabili comunali che verranno riqualificati e manutenuti secondo precisi programmi e non abbandonati nell’attesa di un progetto che non arriverà mai.

Il piano di manutenzione verrà rivisto e reso più efficiente in modo che la manutenzione degli edifici comunali e della rete viaria siano coordinate. Il piano verrà abbinato ad un cronoprogramma e monitorato in itinere con mappa accessibile dal web che individua i vari interventi e lo stato delle opere, imponendo alle aziende esecutrici lo stretto rispetto dei tempi. La manutenzione ordinaria programmata sarà la regola, non la manutenzione straordinaria a disastro avvenuto.

Mobilità e parcheggi

Aosta riveste un ruolo centrale nella mobilità della Regione e ogni giorno è attraversata da decine di migliaia di veicoli, sia di chi viene a lavorare in città, sia dei nostri concittadini. È assolutamente necessario programmare con maggiore puntualità e risorse economiche la manutenzione delle nostre strade, attraverso un piano straordinario di rifacimento globale, non solo delle strade a maggiore scorrimento, ma anche quelle secondarie e di quartiere entro i primi tre anni di mandato. Strade sicure vuole dire anche marciapiedi sicuri, privi di buche e soprattutto di barriere architettoniche. A tal fine è necessario investire in modo straordinario sin dal primo anno e dotare di maggiori e migliori attrezzature le squadre comunali per la manutenzione quotidiana del territorio.

La mobilità sarà soprattutto pedonale nel centro, ma anche elettrica ed ibrida di collegamento con le frazioni e i comuni limitrofi, saranno potenziati il noleggio di veicoli elettrici. Sul modello delle grandi città europee si provvederà, nell’ambito del grande progetto della smart-city, a prevedere mobilità alternative all’auto con APP integrate.

Si provvederà a coordinarsi con la Regione per verificare l’avanzamento di una nuova gestione ferroviaria che colleghi la città a Torino e all’alta Valle. La zona della stazione al momento non è un bel biglietto da visita e non permette l’individuazione di una mobilità integrata (treno-bus, treno-bici, treno-pedone, treno-monopattini o altre forme di mobilità). Il viaggiatore, sia esso cittadino o turista, giungendo in stazione deve trovare, in aggiunta ad un “salotto” accogliente, un punto qualificato di appoggio sia per la fruizione della città che per la continuazione del viaggio in modalità diverse. Inoltre con il potenziamento e qualificazione delle linee ferroviarie, e si auspica una maggiore frequentazione, bisognerà pensare anche a scambi in entrata e non solo in arrivo, con la creazione di ricoveri e parcheggi adeguati e sicuri.

Il tema della mobilità è collegato a doppio filo a quello dei parcheggi: solo con un’adeguata integrazione tra parcheggio delle auto e studio della mobilità successiva (a piedi, in treno, in autobus, su di un veicolo a noleggio) si potrà dare efficacia ad un nuovo modo di spostarsi. Vanno riviste le tariffe dei parcheggi che per i residenti privi di adeguati spazi potranno essere anche gratuiti o riservati. Se vogliamo che la gente abiti ad Aosta e non cerchi un buon posto per abitare altrove, dobbiamo prendere atto che i cittadini non sono soggetti da gabellare su di un suolo che di fatto appartiene loro. Vanno accuratamente ricalibrati gli spazi tra quelli a pagamento e quelli gratuiti e quelli riservati in modo che i cittadini residenti non siano penalizzati e siano invogliati a percorrere a piedi una bella città verde a misura di uomo.

Anche nelle frazioni collinari risolvere i problemi di parcheggio è impellente, frazioni che sono immerse nel verde e in cui non sembrerebbe che i piccoli centri siano invasi da veicoli e diventa impossibile una normale vita nello spazio pubblico.

Il parcheggio a servizio dell’area UNIVDA (ex Testafochi) va aperto, di concerto con l’Amministrazione Regionale, è tra le priorità del nostro programma, in quanto a cascata risolverà tutta una serie di problematiche: 200 parcheggi, sviluppo economico per le attività commerciali della zona, riduzione del traffico legato alla “ricerca del parcheggio” in piazza della Repubblica, decoro urbano di via Monte Pasubio e via Monte Solarolo e dell’annessa area verde lungo le mura che arriva alla Tourneuve.

Illuminazione pubblica

Sarà adeguata e completa. Ad alto numero di lux dove questi servono alla sicurezza, a basso numero di lux dove questi rovinano le atmosfere cittadine. L’illuminazione sarà ovunque cittadina e non stradale, si eviteranno sia le riproposizioni falso storiche che soluzioni di dubbio design, progetteremo una illuminazione specifica per Aosta, pensata ad hoc con lampioni a LED e a vari colori in modo da dare dei precisi segnali ed adeguare la luce alle situazioni, sia come intensità che come colore, il tutto all’interno del grande progetto della smart-city. Sulla gestione confidiamo inoltre su segnalazioni immediate da parte dei cittadini, sia per manutenzioni che per potenziamenti, sarà una illuminazione a misura di abitanti, non abbagliante né insufficiente. Verranno adeguatamente illuminate e valorizzate le mura romane in modo che si eliminino i tradizionali luoghi di scempio e degrado che da troppo tempo caratterizzano aree che dovrebbero essere un must per la nostra realtà cittadina.

Particolare attenzione sarà dedicata al Quartiere Cogne che era già previsto dall’amministrazione precedente, ma si accelererà l’iter realizzativo in particolare in relazione alla valorizzazione del territorio, del centro storico e non solo, tramite nuovi impianti per l’illuminazione notturna dei monumenti, delle mura romane, delle Chiese, delle torri e dei palazzi più importanti.

Distribuzione del gas naturale e teleriscaldamento

Il controllo che l’energia sia realmente per tutti, con una diffusione capillare e favorendo anche le zone che non ne sono provviste. Si devono favorire i passaggi dal gasolio al gas naturale che è molto più ecologico, favorendo l’incremento delle utenze servite, la digitalizzazione completa della rete e degli impianti, l’installazione di contatori intelligenti eseguendo interventi di efficienza energetica negli edifici pubblici Comunali.

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