Con una mozione presentata in Consiglio comunale, il Gruppo Lega Vallée d’Aoste ha chiesto l’eliminazione di alcune “zone 30” attualmente presenti nella città di Aosta per evitare peggioramenti sul versante dell’inquinamento.
Una ricerca del MIT Senseable City Lab ha sottolineato infatti che la riduzione della velocità a 30 km/h in alcune città ha portato ad un aumento delle emissioni di monossido di carbonio, di anidride carbonica e di ossidi di azoto soprattutto nelle ore più trafficate della giornata.
La maggioranza, ostaggio ormai della propria cieca ideologia, ha respinto la mozione adducendo motivazioni relative sia alla sicurezza che alle esigenze relative alla convivenza tra auto e pista ciclabile.
La direttiva emanata a gennaio dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti prevede che, per abbassare il limite dei 50 km/h nei centri urbani, debbano sussistere alcune condizioni tra cui l’assenza di marciapiedi e movimento pedonale intenso, la presenza di anomali restringimenti delle sezioni stradali pendenze elevate o la frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi di gioco e simili.
L’Assessore all’ambiente e alla mobilità deve allora spiegare, ad esempio, dove esistano in via Torino o in via Saint-Martin-des-Corleans, che attualmente sono zona 30, le condizioni previste dalla direttiva del Ministero. Inoltre deve spiegare perché l’ambientalismo va bene quando la Giunta deve promuovere la costruzione di piste ciclabili inutilizzate ma passa in secondo piano quando l’opposizione fa proposte concrete per evitare l’aumento dell’inquinamento nelle ore di punta.
Ancora una volta la maggioranza, schiava delle ecofollie green, si dimostra sorda alle istanze di buon senso dell’opposizione. Ancora una volta il diritto alla mobilità e alla libera circolazione dei cittadini vengono calpestati. Per fortuna la Giunta ha le ore contate: le elezioni comunali arriveranno presto. Gli aostani meritano di meglio!