Sviluppo turistico della città di Aosta: un piano che fa acqua da tutte le parti!

Il Gruppo consiliare Lega Vallée d’Aoste ha svolto un’attenta valutazione sul Programma per lo Sviluppo Turistico di Aosta. Valutazione che ha messo in evidenza una serie di criticità e carenze che dimostrano, in maniera incontrovertibile, che una città a vocazione turistica come il Capoluogo regionale avrebbe dovuto lavorare di più, e meglio, su un programma che dovrebbe supportare una delle sue principali fonti di sostentamento, ovvero il turismo.

Il PST elaborato dalla Giunta Nuti non è adatto per la città di Aosta, è carente sia dal punto vista formale che dal punto di vista dei contenuti. Il lavoro fatto dalla società incaricata non è sufficiente per dotare Aosta di un piano che le permetta una programmazione turistica all’altezza del suo ruolo e della sua fama.

Manca una tabella che individui le azioni e le attività e le ripartisca per le rispettive competenze pubbliche e private. Non vi sono allegati grafici, nonostante le disposizioni della legge regionale 11/98 auspichino delle vere e proprie tavole progettuali. Non c’è traccia nemmeno della complessa concertazione prevista dalla normativa. 

Ma, aspetto ancora più fondamentale, non si ravvisa un programma, preciso, dettagliato, evidente, con individuazione anno per anno cosa fare, come fare, chi coinvolgere, con che risorse né si ravvisano parti che dimensionano le attrezzature. Non si programma puntualmente nulla per adeguare attrezzature e servizi.

Riguardo poi l’adeguamento delle attrezzature e dei servizi ricettivi, è presente un’analisi con indicazione di alcune considerazioni, si evidenzia che vi sono ampi spazi di miglioramento ma non si programma puntualmente nulla per adeguarle. Sarebbe stato necessario individuare le azioni, le priorità, gli attori, la precisa distribuzione temporale delle stesse. Invece vengono fatte solo descrizioni generiche dello stato di fatto, delle tendenze generali, degli interventi in atto. Troppo poco, non sufficiente.

In base a quanto riferito in Commissione inoltre, il risultato della concertazione prevista dalla legge, è molto deludente (o molto soddisfacente per chi vuole chiudere rapidamente e in modo indolore la cosa). Le strutture regionali, o non hanno risposto implicitamente condividendo, o hanno solo richiesto modifiche e correzioni marginali che non intervengono sulle azioni, i contenuti, le strategie, gli obiettivi. Quindi pare proprio che anche l’Amministrazione Regionale stessa consideri questo documento un “sufficiente adempimento” e non uno strumento con cui confrontarsi, da approfondire con maggiori investimenti prima di adottarlo. La cosa appare anche strana perché il cd. PST contiene non poche critiche all’operato delle strutture stesse.

Il tutto mette in evidenza delle criticità notevoli ovviamente fuori portata di questo PST, che già, come sopra ampiamente illustrato, non è un completo PST. Criticità che dovrebbero allarmare sia il Comune, ma anche soprattutto le strutture regionali, che non hanno colto l’opportunità con la concertazione di richiedere una migliore e completa programmazione turistica di quella che è la principale, anche se atipica, stazione turistica della Valle d’Aosta.

Nel link trovate tutte le nostre osservazioni

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