Nel pomeriggio di ieri è stato approvato all’unanimità del Consiglio Valle il disegno di legge n. 104/XVI Disposizioni in materia di “Zona Franca per la Ricerca e lo Sviluppo (ZFR&S)”.
Nel corso della trattazione del disegno di legge è stato approvato anche un nostro emendamento che prevede l’introduzione di ulteriori agevolazioni fiscali.
Nel corso del dibattito è intervenuto il Vice Capogruppo Stefano Aggravi, che ha ricordato che «a suo tempo, la Lega Vallée d’Aoste aveva già proposto la “zona franca urbana”, che oggi troviamo ben rappresentata da questo disegno di legge. Un testo tutt’altro che semplice che, tuttavia, ha delle grandi potenzialità e permette alla Regione di muoversi all’interno della normativa stringente dettata dal diritto nazionale e soprattutto da quello dell’Unione europea. Oltre alla definizione di potenziali riduzioni sull’IRAP e su una serie di altri contributi, già previsti nel disegno di legge, sarebbe opportuno che la nostra Regione potesse negoziare con lo Stato ulteriori agevolazioni a favore di quei soggetti che rientrano in Italia trasferendo la propria residenza fiscale in Valle. È un elemento chiave se si vogliono attirare sul nostro territorio professionalità elevate come docenti, ricercatori e altri soggetti qualificati. Un’opportunità che la Regione non dovrebbe lasciarsi sfuggire.»
«Con questo disegno di legge – ha osservato invece il Consigliere Erik Lavy – non ci può essere un paragone con la zona integrale concepita 80 anni fa, ma si vogliono dare delle risposte ad un tessuto industriale che in Valle d’Aosta gode di alcuni svantaggi rispetto ad altre realtà. Per questo si vuole dare una mano pe favorire l’importazione di persone, capitali, know-how che in Valle mancano. È un disegno di legge interessante perché ha un’attenzione nei confronti del privato e che fa del marketing territoriale la base del sistema. Ci sono tre aspetti da considerare. Il primo è l’individuazione delle aree dove creare questa zona franca di ricerca e sviluppo, che se fossero collocate all’ingresso delle vallate potrebbero portare anche al ripopolamento dei comuni di montagna. La seconda questione è chi si vuole attirare: occorrerà fare un’analisi puntuale sul target di imprese, in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, per avere certezze sul loro sviluppo e per non trovarsi nel futuro con aziende che abbandonano il territorio. Il terzo aspetto è il monitoraggio, che sarà la fase più importante perché consentirà di capire se questo provvedimento potrà essere ripresentato in futuro. Un disegno di legge importante, quindi, perché dà un valore a quello che è sempre stato uno svantaggio: la zona di confine. Un disegno che avrà dei rischi, ma bisogna fare in modo che al termine della sperimentazione si sia trasformato in una vera occasione.»