Nella seduta del Consiglio regionale di ieri, mercoledì 19 aprile, è stato approvato il Piano triennale degli interventi contro la violenza di genere per il periodo 2023-2025. Incredibilmente un piano di prevenzione, che doveva servire per mettere in campo di azioni di prevenzione e di presa in carico tanto delle vittime quanto degli autori, è stato stravolto e trasformato nella testa di ponte della propaganda politica e femminista nelle scuole.
Con diversi emendamenti il Gruppo Lega ha cercato di migliorare il piano, riportandolo al suo impianto originario, ovvero quello di combattere ogni forma di violenza, ma la maggioranza non ha voluto sentire ragioni.
Con questo piano è stata così anche autorizzata la possibilità di introdurre corsi di educazione sessuale fin dalla scuola dell’infanzia, non si capisce per quale motivo e con quale autorizzazione.
Inoltre, è stata bocciata la nostra proposta di introdurre i richiami della Convenzione di Istanbul, che chiedeva attenzione sui fenomeni che coinvolgono prevalentemente gli stranieri nella nostra Regione, ovvero le pratiche di mutilazione sessuale, i matrimoni forzati ed i delitti d’onore, come quello subito dalla povera Saman Abbas poco tempo fa.
Infine la maggioranza ha bocciato perfino la proposta di creare un servizio di supporto psicologico per uomini oggetto di violenza, nonostante il piano stesso evidenziasse che “Sempre più emergono denunce di violenza e disagio da parte degli uomini e gli spazi a loro dedicati sono pochi o inesistenti“.
Insomma, un piano che doveva servire ad aiutare le persone è diventato cornice normativa per favorire l’attività di soggetti che si sostituiscono agli insegnanti per proporre una propria ideologia. E questa attività sarà retribuita con soldi pubblici!