Per la scelta di un nuovo Governo no alle prove di forza, sì al confronto!
La Lega Vallée d’Aoste apprende con sconcerto, superiore a quello successivo al fallimento del voto del nuovo governo Testolin, che chi ha sottoscritto tale proposta programmatica e di governo intende ripresentarsi in Aula nel corso della prossima settimana.
Ci chiediamo quale possa essere la motivazione che conduce ad una scelta di tale portata, tra l’altro a meno di 24 ore dall’accaduto, nonché alla vigilia della Festa della nostra Autonomia. Quali motivazioni hanno portato alla mancanza di 2 voti in Aula? Quale altra motivazione porta costoro a ripresentarsi come se nulla fosse al vaglio dell’urna?
Crediamo, in tutta umiltà, che chi riceve una bocciatura dalla stessa maggioranza con cui si è presentato in Consiglio regionale dovrebbe prenderne atto e cambiare decisamente rotta. Come può, invece, ripresentarsi un governo già sfiduciato sul nascere?
Al contrario, oggi constatiamo come i “17+2” intendano invece riprovarci così come se nulla fosse, a distanza di qualche giorno. Le note debolezze di questo insieme erano evidenti sul nascere e lo abbiamo sottolineato più volte nel corso della discussione di venerdì: ciò si è puntualmente verificato! Una proposta che nasceva (e nasce) comunque e sempre “contro qualcuno”, partita dalla distribuzione delle poltrone prima che dall’elaborazione di un programma concretamente votato alla risoluzione dei grandi e piccoli problemi della nostra Comunità.
È stato evidente a tutti che il prevedibile immobilismo, aggravato e sancito successivamente da dimissioni e riduzione numerica della maggioranza, è derivato da differenti visioni e dagli appetiti di troppe e diverse forze e singoli all’interno della maggioranza stessa. Perché perseverare in un progetto che è già fallito due volte? Perché rifare, senza la minima dignità, gli stessi errori?
Per queste motivazioni, la Lega Vallée d’Aoste intende promuovere nelle prossime ore una serie di confronti con tutte quelle forze presenti in Consiglio regionale (che lo vorranno), a partire dai programmi e dalle priorità per i Valdostani (così come fatto sino ad oggi), per verificare se vi sia uno spazio politico alternativo per dare finalmente una concreta stabilità di governo che possa affrontare subito tematiche e riforme urgenti e non più rinviabili.