Nella mattinata di oggi i Gruppi consiliari Lega Vallée d’Aoste, Forza Italia Valle d’Aosta e Pour l’Autonomie hanno depositato quattro emendamenti: il primo emendamento è relativo alla proposta di Regolamento regionale n. 1 contenente la nuova disciplina dei requisiti igienico-sanitari per l’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, ai sensi dell’articolo 20, comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2006, n. 1; gli altri tre sono relativi al Disegno di legge n. 81 recante “Interventi regionali per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile nei settori dell’industria e dell’artigianato”.
L’emendamento alla proposta di Regolamento regionale nasce dalla necessità, espressa in Commissione dalle associazioni e dai professionisti auditi e anche dagli operatori coinvolti, di ridurre al minimo i vincoli per le attività di somministrazione, fermo restando il rispetto delle dimensioni della cucina in rapporto alla potenzialità produttiva della struttura.
Inserire delle metrature nelle superfici vincolerebbe, ad esempio, produzioni di altissimo livello magari limitate a pochi prodotti, a spazi assolutamente sovradimensionati, oltreché metterebbe in condizione di svantaggio le imprese valdostane rispetto alle strutture del Piemonte che sono prive di questo tipo di vincoli. Inoltre, i locali inseriti nei centri storici risulterebbero svantaggiati poiché strutturalmente ed urbanisticamente più vincolati, e con minori spazi, rispetto ad altre collocazioni.
Questo emendamento mira dunque a supportare le attività di somministrazione della nostra Regione, già enormemente in difficoltà in questo periodo, soprassedendo rispetto a lacciuoli inutili e dannosi ma sempre tutelando la sicurezza ed il servizio per gli utenti finali.
Per quanto riguarda invece il Disegno di legge n. 81, abbiamo valutato l’opportunità di inserire tre emendamenti per includere nelle categorie previste dal disegno di legge anche i disoccupati di lunga durata, ovvero coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un’attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da più di dodici mesi (o da più di sei mesi se giovani). Questi emendamenti risultano essere in linea con altre misure di politiche attive del lavoro di provenienza europea e nazionale.