Aiuti per i nuovi imprenditori: approvati i nostri emendamenti

Il Consiglio regionale ha approvato gli emendamenti che abbiamo presentato al Disegno di legge n. 81 recante “Interventi regionali per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile nei settori dell’industria e dell’artigianato”.

 «Con i colleghi dell’opposizione – ha spiegato il vice Capogruppo Stefano Aggravi – abbiamo presentato tre emendamenti che hanno la finalità di inserire tra i beneficiari dell’intervento anche i soggetti disoccupati di lunga durata, cioè coloro che dopo aver perso un posto di lavoro o cessato il lavoro autonomo, sono alla ricerca di nuova occupazione da più di 12 mesi o da più di 6 se si tratta di giovani. Dagli approfondimenti effettuati in Commissione, dalle audizioni e dalla valutazione delle linee di intervento nazionale ed europeo emerge una chiara volontà di sostenere la creazione di nuove imprese con riferimento non solo a donne e giovani ma anche ai disoccupati di lunga durata che rappresentano un ambito complesso.»

La legge approvata in Aula ha l’obiettivo di sostenere l’imprenditoria attraverso la concessione di contributi una tantum, a fondo perduto, nella misura massima del 60 % della spesa ammissibile (tra 10mila e 80mila euro), rivolti ai giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne senza limiti di età. Inoltre, con i nostri emendamenti, il provvedimento è esteso anche alla categoria dei disoccupati di lunga durata.

Per poter accedere ai contributi dovrà essere presentato un business plan, che consentirà una maggiore selettività nonché il finanziamento di iniziative imprenditoriali di qualità, anche in termini di ricaduta sul territorio regionale, oltre che la possibilità di avvalersi di un servizio di tutoraggio, erogato dalla struttura regionale competente nell’ambito delle iniziative previste dal Piano triennale degli interventi di politica del lavoro.

Nel corso del dibattito in Aula è intervenuto anche il Consigliere Simone Perron: «Ritengo ineccepibile l’intervento verso i giovani – ha spiegato il Consigliere Perron – perché le nuove generazioni incontrano delle difficoltà maggiori nell’inserirsi nel mondo dell’imprenditoria: si pensi ad esempio all’accesso al credito che è molto limitato nei loro confronti a causa dei contratti a tempo determinato. Sulla questione femminile esprimo invece tutte le mie perplessità. Il Governo usa come mantra ricorrente il tema dell’inclusione quando credo che sarebbe meglio parlare e valorizzare il “merito” perché non fa differenze di genere e non è discriminante. Conosco uomini che vorrebbero aprire un’attività e che non hanno nessun genere di aiuto come quello previsto da questo disegno di legge per le donne, uomini che sono penalizzati in quanto uomini. Aumentare l’intervento pubblico con queste modalità porta delle distorsioni in ambito economico che andranno tenute in considerazione. Il nostro è un approccio liberale che si basa sul merito e non su categorie preferenziali; abbiamo proposto un emendamento che allarga la platea interessata anche ai disoccupati, senza alcuna differenziazione di genere.»

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