Il Consiglio regionale è ostaggio dell’Union Valdôtaine
«Una decisione forte, ne siamo consapevoli, ma resasi inevitabile poiché è inaccettabile che le massime istituzioni regionali vengano tenute in ostaggio dalle diatribe interne a un partito, che peraltro è ben lontano dall’avere la maggioranza assoluta in Consiglio Valle».
Il segretario regionale della Lega Vallée d’Aoste Marialice Boldi, il coordinatore regionale di Forza Italia Valle d’Aosta Emily Rini, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi, il coordinatore regionale di Italia al Centro Orlando Navarra, e il segretario regionale dell’UdC Piero Vicquery, commentano in questo modo l’attuale situazione politica regionale, annunciando – dopo il ritiro delle mozioni che sarebbero dovute essere discusse oggi in Consiglio regionale – che i gruppi consiliari Lega Valléed’Aoste e Forza Italia non presenteranno alcuna iniziativa per la prossima adunanza del Consiglio regionale.
«Dapprima le dichiarazioni pubbliche del Presidente della Regione, Erik Lavevaz, che resosi conto di non avere più la fiducia del suo gruppo e forse nemmeno della sua maggioranza, ha aperto le porte alla staffetta con il Presidente in pectore Renzo Testolin. Poi le dichiarazioni di ieri in Consiglio regionale dello stesso Presidente Lavevaz, che ha dichiarato che una maggioranza c’è ed è quella attuale, da lui presieduta. Poi ancora la presa di posizione di appena qualche ora fa degli alleati dell’Union Valdôtaine, che hanno sostanzialmente chiesto spiegazioni alla stessa maggioranza di cui fanno parte per poter capire meglio cosa sta succedendo in tutto questo bailamme. Insomma, in un momento delicatissimo per la Valle d’Aosta, tra caro bollette, caro vita, gravi criticità nei comparti turistico, industriale e agricolo, le sorti delle istituzioni valdostane sono in bilico tra il ‘togli Lavevaz, metti Testolin, lascia Lavevaz, rimetti Testolin’, secondo la peggior tradizione delle operazioni di palazzo. Serve una svolta, se ne sono addirittura accorti anche tra le fila della maggioranza. Ora alle parole si facciano seguire i fatti. Finalmente. L’auspicio, da parte nostra, è che la decisione presa possa contribuire a smuovere definitivamente una situazione di stallo che permane ormai da 18 mesi»