Apprendiamo con stupore le dichiarazioni del Coordinatore di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta relative alle decisioni assunte dal Consiglio regionale che, a suo dire, allontanano una eventuale alleanza del centrodestra alle elezioni politiche, ma che, soprattutto, ci accusano di aver votato con “autonomisti e progressisti”.
Il dibattito d’Aula, come evidenziato nell’intervento del vice Presidente Paolo Sammaritani, ha chiarito come in realtà le criticità sollevate nel merito vertessero sulla natura del quesito, che riporta dozzine di principi fondamentali della legge elettorale (tra cui le preferenze di genere, l’abbassamento del quorum per entrare in Consiglio Regionale e la creazione del ballottaggio), il tutto con una sola possibilità di espressione per il cittadino. Un sì o un no su tutto il pacchetto, con la logica del “prendere o lasciare”.
È inoltre importante ricordare che, oltre alla legge oggetto di richiesta di referendum consultivo, è attualmente all’esame delle Commissioni anche un’altra proposta di legge, depositata dal Gruppo Forza Italia, che contiene elementi diametralmente opposti da quelli esplicitati dalla proposta di Progetto Civico Progressista.
Troviamo decisamente curioso che le accuse di intellighenzia arrivino proprio da chi ha sottoscritto e sostiene una proposta di legge con un composito comitato multicolore che vede, quali alfieri in Consiglio Regionale, proprio quell’estrema sinistra, rappresentata da Pcp, che è assolutamente lontana anni luce dai valori che chi si riconosce in una visione liberale, federalista e conservatrice dovrebbe incarnare.