In Consiglio regionale è stata approvata all’unanimità la nostra mozione che chiedeva l’installazione di una panchina gialla per sensibilizzare la popolazione nei confronti dell’endometriosi.
Nello specifico la mozione impegna l’Amministrazione regionale a procedere, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’endometriosi, alla predisposizione (colorando quelle esistenti o tramite una nuova installazione), di una panchina di colore giallo, colore simbolo dell’endometriosi, corredata da una targhetta esplicativa che possa informare i passanti del significato di tale panchina, e coinvolgendo i volontari delle associazioni che si occupano di tale patologia.
La mozione chiede inoltre di valutare la possibilità di inserire, nella targhetta esplicativa, un QR CODE che rimandi ad una pagina istituzionale dedicata, in modo da illustrare, in maniera efficace, la patologia e le sue conseguenze.
Infine, la mozione chiede di valutare la possibilità di creare un pamphlet esplicativo da distribuire nelle scuole e nelle famiglie, dove siano riportate le giuste informazioni circa la patologia, in modo tale da sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni a riconoscere la malattia al fine di ottenere diagnosi precoci.
Nel corso del dibattito in Aula è intervenuto il Capogruppo Andrea Manfrin: «Il 28 marzo scorso è stata celebrata la Giornata internazionale dell’endometriosi. L’endometriosi, o malattia endometriosica, è una malattia tipica dell’apparato genitale femminile, caratterizzata dalla presenza di endometrio laddove questo non è normalmente presente, quindi al di fuori dell’utero (come la vescica o l’intestino e, in casi molto gravi, anche nei polmoni) o in porzioni di utero non appropriate.
Durante l’arco del ciclo mestruale, questo tessuto endometriale inappropriato (che prende il nome di ectopico) rappresenta la causa dei sintomi e dei segni clinici che contraddistinguono l’endometriosi. Tipica delle donne in età fertile, la malattia endometriosica è uno dei fattori causali più comuni di dolore cronico pelvico nelle donne in età fertile.
Malgrado il grande interesse clinico che suscita questa patologia, specialmente negli ultimi anni, questa malattia resta ancora oggi in gran parte sconosciuta e coinvolge globalmente la salute delle donne, con maggiore incidenza su quelle in età fertile, creando debilitanti conseguenti effetti psicofisici.
Troppe donne, ancora oggi, rimangono senza diagnosi per molti anni, cosa che comporta per loro un peggioramento della qualità della vita, dovendo barcamenarsi tra la progressione della malattia non curata e le peregrinazioni infinite tra consulti specialistici e indagini diagnostiche che non sempre sono appropriate.
Solo in Italia l’endometriosi colpisce circa 3 milioni di donne. Solitamente la malattia esordisce nell’adolescenza ma raramente viene diagnosticata con prontezza, poiché si tende a sottovalutare l’intensità del dolore riferito dalla giovane. La paziente, spesso, impiega anni per dare un nome alla sua sofferenza, con un ritardo che viene stimato in circa dieci anni.
Grazie all’impegno associativo di volontari e di esperti si sta diffondendo la conoscenza della patologia, ma è necessario poter fare ogni passo utile per permettere di riconoscerne i sintomi e, conseguentemente, la diagnosi precoce.
Per questo motivo portiamo oggi questa mozione all’attenzione dell’Aula. Molti passi avanti sono stati fatti, ma molti ancora possiamo farne per diffondere la conoscenza dell’endometriosi soprattutto fra i medici.
Nel mese di marzo, in concomitanza con la Giornata internazionale dell’endometriosi, molti Comuni italiani hanno inaugurato una “panchina gialla” con il proposito di sensibilizzare la cittadinanza rispetto a questa malattia cronica. Su queste panchine è presente Qr Code inserito che i cittadini possono inquadrare per saperne di più su questa patologia.»