Abbiamo scoperto che alla Cittadella dei Giovani di Aosta è stato fatto un ciclo di conferenze aventi come tema il femminismo radicale (che arriva a negare i generi), la teoria gender e, tenetevi forte, sono state lette ai ragazzi storie di trans. A voi pare normale?
Abbiamo così presentato una interpellanza in Consiglio regionale per chiedere se queste iniziative fossero coerenti con la mission della Cittadella dei giovani prevista nella legge 12/2013.
Il Capogruppo Andrea Manfrin ha osservato: «Questa struttura deve essere a disposizione di tutti: la sua Carta dei servizi fa riferimento in particolare alla missione della promozione dei valori della coesione sociale, dell’integrazione nella comunità e della condivisione di esperienze; da parte sua, la legge regionale n. 12/2013 sulle politiche giovanili cita espressamente la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni e del patrimonio culturale e valoriale della Valle d’Aosta.
La programmazione della Cittadella di questi ultimi mesi non sembra essere coerente con lo spirito della legge: diverse iniziative, peraltro finanziate con soldi pubblici, hanno riguardato storie di femminismo radicale, transessuali e travestiti, stereotipi di genere nelle scuole. La Regione vuole intervenire con una verifica sulla programmazione della Cittadella dei giovani?
Non ritengo che organizzare iniziative pseudo culturali che nascondono finalità politiche o accettare che movimenti politici facciano propaganda non debbano essere di competenza della Cittadella né meritino di essere sostenuti con soldi pubblici.
C’è una bella differenza tra la libertà di portare avanti con le proprie forze le proprie idee e la possibilità di utilizzare spazi pubblici per fare propaganda politica. Fatta salva la libertà di espressione, non ci si deve concentrare sul garantire un pluralismo di idee; piuttosto, bisogna evitare che la politica approdi in Cittadella, veicolando in spazi pubblici la propaganda politica mascherata con temi sociali. Questi atteggiamenti sono deleteri.»