«In molti si sono chiesti – ha spiegato il Consigliere Nicoletta Spelgatti questa mattina in Consiglio regionale – perché, con la chiusura dell’inchiesta Egomnia, la Lega sia rimasta in silenzio rispetto alla notizia di avviso di conclusione delle indagini ricevuto dal collega Testolin. C’è un perché del fatto che la Lega non abbia detto niente, non abbia fatto comunicati.
Tutto quello che doveva essere detto è già stato detto a suo tempo visto che questo è solo l’ultimo sviluppo di una indagine di cui a lungo abbiamo parlato nella precedente legislatura.
Le responsabilità penali dei singoli non sta a noi giudicarle, sono in capo ai singoli e non spetta a noi ergerci a giudici. Ognuno si troverà ad affrontare le proprie responsabilità di fronte ai tribunali, alla propria coscienza e a Dio.
La Lega da sempre, dall’inizio delle nostre battaglie, ha denunciato la presenza della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Abbiamo condannato lo scambio elettorale, il cosiddetto “Sistema Valle d’Aosta” in cui la politica utilizzava ogni strumento in suo possesso per accaparrarsi voti, quando invece la politica dovrebbe avere una visione. Le persone devono essere votate non perché danno qualcosa in cambio, ma perché i cittadini apprezzano i programmi e perché i candidati hanno a cuore la Valle d’Aosta e non il proprio tornaconto personale. Non abbiamo mai smesso di denunciare, in tutti questi anni, e personalmente non ho smesso nemmeno quando ero Presidente, ricevendo attacchi durissimi da parte degli altri partiti.
Inoltre, noi non parliamo a vanvera, parliamo quando c’è qualcosa da dire e soprattutto facciamo i fatti.
A fronte del dato certo che la ‘ndrangheta avesse viziato le elezioni del 2018, noi, senza se e senza ma, abbiamo riportato la Valle ad elezioni, perché il Consiglio non era legittimamente eletto, ma era stato eletto con i voti della ‘ndrangheta. Ci era stato offerto, e lo sapete benissimo, anche di tornare al Governo, pur di non tornare ad elezioni, ma la risposta è stata no, perché la Valle D’Aosta meritava di avere un consiglio eletto senza l’ombra della ‘Ndrangheta. Quindi tutto ciò che dovevamo fare lo abbiamo fatto. Le responsabilità dei singoli non sta a noi giudicarle.»