In Consiglio regionale abbiamo chiesto informazioni sui controlli che vengono effettuati per accertare la provenienza delle carni consumate in Valle d’Aosta e sulla tutela della carne valdostana.
«A maggior ragione in tempo di crisi – ha affermato il Consigliere Dino Planaz -, è necessario garantire la sopravvivenza delle nostre aziende che non riescono a competere con le carni provenienti da allevamenti dei paesi extracomunitari, dove regole di allevamento, controlli e produzioni sono diversi. Sono state attivate misure di controllo per garantire che le carni provenienti da questi paesi non siano commercializzate sul nostro territorio? Oppure quali misure e controlli sono stati attivati per garantirne la qualità? Vorrei anche sapere quali garanzie hanno i consumatori di un prodotto valdostano rispetto al fatto che non siano state utilizzate, per la sua produzione, carni provenienti da paesi extracomunitari. Come si intende tutelare la carne valdostana?»
La risposta dell’Assessore non è stata soddisfacente perché non ha chiarito come vengono disciplinati i prodotti trasformati qui nella nostra Regione quando la materia prima arriva dall’estero.
«So benissimo – ha replicato il Consigliere Planaz – che i produttori della nostra regione hanno fatto molto per identificare il prodotto valdostano, ma io volevo sapere se c’erano tutele riguardo ai prodotti immessi e poi trasformati in Valle d’Aosta. Bisogna obbligare le aziende che trasformano i prodotti a emettere l’etichetta per avere la certezza di identificare la provenienza del prodotto, in un’ottica di trasparenza verso il consumatore e per non rischiare di incentivare prodotti venduti come valdostani ma che in realtà potrebbero provenire da paesi extra UE.»