Apprendiamo con grande stupore l’accoglimento, da parte della Corte costituzionale, della richiesta di sospensiva del Governo Conte nei confronti della legge regionale 9 dicembre 2020, n. 11, la cosiddetta “legge Anti-Dpcm”.
L’accoglimento dell’istanza del Governo centralista costituisce un atto fortemente lesivo dell’Autonomia della nostra Regione. La legge, che permetteva di adattare le disposizioni nazionali relative alla gestione dell’emergenza determinata dal Covid-19 al territorio valdostano e alle sue specificità, non faceva altro infatti che permettere di esercitare a pieno le prerogative che lo Statuto di Autonomia concede alla Valle d’Aosta.
Viene peraltro da chiedersi per quale ragione il Governo Conte abbia concentrato la sua attenzione sulla legge 11/2020, ponendo l’accento in particolare sull’articolo 2, e non abbia fatto altrettanto con la legge provinciale 8 maggio 2020, n. 4 che è tuttora in vigore nella Provincia autonoma di Bolzano e alla quale il legislatore valdostano si è ispirato.
L’accettazione dell’impugnativa fatta da questo Governo centralista, il cui intimo desiderio è quello di veder cancellate definitivamente le Regioni e in particolare quelle a Statuto speciale, è puramente strumentale e non farà altro che prolungare l’agonia delle nostre attività commerciali. Un’agonia che dura ormai da troppi mesi. E la responsabilità e le conseguenze della pesante crisi economica e sociale che si profila all’orizzonte ricadranno interamente sul Presidente Conte e sul suo Governo.